No. Così come non esistono giudizi.
Diversamente dalla maggior parte delle scuole, nella nostra non è importante saper ripetere i concetti allineandoli a quanto spiegato, ma piuttosto imparare a fare le cose con le proprie mani, portando a termine gli obiettivi, che sono diversi di volta in volta.
L’abilità del “saper fare” non è inquadrabile in una tabella di voti. Per questo motivo abbiamo creato un sistema interno, tutto nostro, che permette – invece di valutare – di valorizzare il merito e le potenzialità di crescita degli studenti, che soppianta ed elimina la necessità di voto, e che utilizza dinamiche e meccanismi legati più al mondo professionale che a quello accademico.
Si chiama Trigger Center (Trigger sta per “innesco”), ed è un sistema che ha due scopi: essere usato dallo studente come metodo di “orienteering” delle proprie potenzialità (spesso i primi a non accorgersi del proprio valore o delle abilità latenti sono proprio gli studenti), ed essere usato dagli istruttori – attenti a questi aspetti – come sistema di innesco delle attitudini più latenti in modo da poter portare a regime le massime capacità di ognuno.
Si basa su un sistema di Data Analysis, su una blockchain e su una piattaforma di rilascio di badge digitali.
Abbiamo un responsabile del Trigger Center, che aiuta gli studenti a comprendere come utilizzarlo per migliorare il proprio rendimento senza essere soggetto a voti.